25 APRILE FESTA DELLA LIBERAZIONE D’ITALIA

25 Aprile 2024

Si è svolta questa mattina la cerimonia ufficiale per il 79° anniversario della liberazione d’Italia. Presenti, insieme al Primo Cittadino i Consiglieri comunali, gli Assessori e le autorità militari tra cui, Comando di Polizia Locale di Marino, Stazione dei Carabinieri di Marino, Commissariato Polizia di Stato di Marino, il Gruppo Guardia di Finanza di Frascati, i Vigili Del Fuoco del distaccamento di Marino, l’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo di Santa Maria delle Mole, l’ANPI sezione di Marino, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana Colli Albani sezione di Marino, l’AVIS di Marino, la Pro Loco di Marino, il Centro Anziani di Marino Centro e la cittadinanza.

La cerimonia ha preso il via da Palazzo Colonna con il corteo istituzionale diretto verso la lapide dei Partigiani Lanciotti e Ludovisi dove è stata deposta una corona di alloro per proseguire poi alla volta di Piazzale degli Eroi per la cerimonia ufficiale, scandita dal Filarmonico ‘E. Ugolini’ diretto dal M° Carmine Roberto Scura, con la deposizione di una corona d’alloro da parte del Sindaco Stefano Cecchi presso il Monumento ai Caduti.

Dopo l’intervento del Sindaco ha preso la parola, in rappresentanza dell’ANPI di Marino, Ugo Onorati e a seguire l’On. Giulio Santarelli. L’Abate Parroco della Basilica di San Barnaba Apostolo Don Faustin Cancel ha celebrato la preghiera di benedizione in suffragio di tutti i caduti. In chiusura, il Concerto Filarmonico Ugolini ha omaggiato i caduti con l’Inno d’Italia. Successivamente, il Sindaco Stefano Cecchi insieme alle altre autorità si sono recati presso il Giardino di Piazza Garibaldi dove è stata deposta una corona alla memoria della partigiana Anna Maria Enriques Agnoletti.

Queste le parole del Primo cittadino di Marino, Stefano Cecchi: “La libertà è un bene troppo spesso calpestato, anche ai giorni nostri. Bisogna restituire alla parola libertà la sua importanza e non darla per scontata. Questa giornata deve celebrare la libertà in tutte le sue forme, la libertà di pensiero, di parola, di confronto costruttivo senza mai ricorrere alla violenza. Il rispetto del prossimo e delle idee, anche diverse dalle nostre, deve essere la base di questa celebrazione, nel ricordo di chi, per permetterci di avere questa libertà è arrivato a scarificare anche la propria vita. Speranza deve essere la parola che ci conforti in questi giorni dove guerra e sofferenza sono tornate a minacciare la nostra libertà”.