CONCORSO MONDIALE DI BRUXELLES

23 Giugno 2023

Il “Concours Mondial de Bruxelles” è un appuntamento imperdibile per il mondo del vino che ha come obiettivo quello di selezionare vini d’ineccepibile qualità, provenienti dai 4 angoli del mondo. 

Lo scorso 20 giugno a Roma, a Palazzo Valentini, si è tenuta la cerimonia di premiazione dei vini italiani medagliati nella trentesima edizione che si è svolta quest’anno a Parenzo, in Croazia. Tutti i vini suddivisi in categorie rosé, rossi e bianchi, effervescenti e sauvignon, sono stati degustati in maniera anonima dalle commissioni composte da giudici in rappresentanza di 45 nazionalità con esperti del settore quali buyer, giornalisti ed enologi. Sono 9 le Gran Medaglie d’Oro, il premio più prestigioso, consegnate quest’anno all’Italia, tra queste spicca quella al vino dei Castelli Romani “I Quattro Mori” del 2016 con denominazione Lazio IGT della Cantina Castel De Paolis. Il nome riporta subito le sue radici alla Città di Marino con un evidente richiamo all’omonima fontana, famosa per il miracolo del vino durante la celeberrima ‘Sagra dell’Uva’ e racchiude il segreto di una miscela qualitativamente eccellente nata da quattro vitigni.

“Per la nostra azienda rappresenta il massimo riconoscimento dell’eccellenza dei vini prodotti da un vigneto progettato nel 1990 dal prof. Attilio Scienza dell’Università di Milano – sottolinea l’On. Giulio Santarelli ideatore del progetto già Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Agricoltura e Foreste – Un progetto capace di coniugare tradizione e innovazione nelle scelte dei vitigni, nel sistema di impianto a filare con un consistente aumento delle viti per ettaro e la conseguente riduzione della quantità di uva prodotta da ogni singola vite. Il lavoro è stato completato con una cantina dotata delle tecnologie di ultima generazione.

Per il vino rosso I Quattro Mori oltre alla scelta dei vitigni (Shyraz, Cabernet Sauvignon, Merlot, Petit Verdot) il prof. Scienza indicò come fondamentale la pratica del diradamento dei grappoli che consiste nell’eliminare il 20-30% dei grappoli al momento dell’invaiatura (l’inizio della maturazione che cade alla fine di luglio) in modo da contenere la produzione di uva per vite a non più di 2 Kg. Nel processo di fermentazione in cantina è necessario il passaggio in barriques. La pratica del diradamento è praticamente sconosciuta nel Lazio mentre è praticata nei territori italiani dove vengono prodotti grandi vini rossi.

Accettare una forte riduzione della produzione ha comportato un salto culturale enorme rivelatosi indispensabile per inserire il nostro ‘Quattro Mori’ nel novero dei grandi vini italiani e mondiali. Il problema per Marino e i Castelli Romani è quello di prendere coscienza di un fatto scientificamente provato: i nostri terreni collinari di origine vulcanica e il clima mite mediterraneo rappresentano le condizioni ottimali per fare grandi vini sia bianchi che rossi.

Il resto è nelle mani dell’uomo che deve adeguare il sistema produttivo e le tecniche di cantina alle innovazioni della moderna enologia".

 

Arrivano dalle parole del Primo Cittadino gli elogi della Città di Marino: “Le mie più vive congratulazioni alla Cantina Castel De Paolis e all’on. Giulio Santarelli per il grande risultato internazionale raggiunto con il vino ‘I Quattro Mori’ portando in alto il nome della nostra Marino. Una passione che lo spinge all’eccellenza coltivata con amore e dedizione verso il suo territorio, quello dei Castelli Romani. Il suo esempio sottolinea ancora una volta quante possibilità di successo offre questo importante territorio capace di stupire per la sua versatilità proprio come questa città che ha saputo mutare e adattarsi al tempo che passa racchiudendo in sé tutte le tradizioni più antiche”.